Chi di noi non ricorda il suo primo giorno di scuola? L'emozione che si prova nell'intraprendere un'avventura così speciale che ci porterà alla scoperta di realtà a noi sconosciute e che ci guiderà a diventare persone adulte e responsabili. Come dimenticare l'ansia e allo stesso tempo l'entusiasmo della mattina del primo giorno di scuola e soprattutto la nostra mamma che in questo giorno più che mai è orgogliosa del suo bambino. Sono emozioni che ci ricorderemo per tutta la vita e che faranno sempre parte di noi! E voi come avete vissuto il vostro primo giorno di scuola? Intanto nell'attesa di ricevere i vostri commenti vi illustro la toccante lettera che Abramo Lincoln, sesto presidente degli Stati Uniti, scrisse al maestro di suo figlio in ricorrenza del suo primo giorno di scuola...
"Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore. Vivere questa vita richiederà fede, amore e coraggio.
Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe;
che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso…
Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico,
cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce, e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti…
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri…
Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare piuttosto che imbrogliare…
Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando…
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano sul carro del vincitore…
Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini, ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime.
Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima.
Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere, se è nel giusto.
Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in sé stesso,
perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare caro maestro…"
Che dolce questo papà! Io ho un ricordo molto nitido del mio primo giorno di scuola perché è stato per me un vero e proprio trauma. Mi sentivo abbandonata e nonostante le parole rassicuranti di mia madre rimasi tutto il giorno seduta sulla stessa sedia senza muovermi e senza parlare. Non piansi perchè mia madre fu molto brava a rendere il mio ingresso a scuola sereno ma non lo fu, almeno il primo giorno. :)
RispondiEliminaGrazie per il tuo commento Marinella..:-)
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